È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 100 del 30 aprile 2022 il D.L. n. 36/2022 (decreto PNRR 2), recante: “Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che modifica la normativa sui codici di comportamento.
Il contenuto del provvedimento
Il provvedimento è articolato in 9 Capi che prevedono, rispettivamente:
– misure in materia di Pubblica Amministrazione, università e ricerca;
– misure in materia finanziaria e fiscale;
– misure in materia di ambiente, fonti rinnovabili, efficientamento energetico e salute;
– misure per la transizione digitale;
– misure in materia di infrastrutture, beni culturali, Zone Economiche Speciali e Zone logistiche semplificate;
– misure in materia di turismo;
– disposizioni in materia di giustizia;
– disposizioni finali.
Il Capo I è quindi dedicato alle misure per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza in materia di Pubblica Amministrazione, università e ricerca. All’interno di questo “Capo” l’art. 4 introduce delle novità per i codici di comportamento.
Che cos’è il codice di comportamento
L’art. 1, co. 44, della L. n. 190/2012 ha sostituito l’art. 54 del d.lgs. n. 165 del 2001, prevedendo, da un lato, un codice di comportamento generale, nazionale, valido per tutte le amministrazioni pubbliche e, dall’altro, un codice per ciascuna amministrazione, obbligatorio, che integra e specifica il codice generale.
Il primo comma dell’art. 54, come modifica sostituito dall’art. 1, co. 44, della L. n. 190/2012, stabilisce che: “Il Governo definisce un codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni al fine di assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell’interesse pubblico. Il codice contiene una specifica sezione dedicata ai doveri dei dirigenti, articolati in relazione alle funzioni attribuite, e comunque prevede per tutti i dipendenti pubblici il divieto di chiedere o di accettare, a qualsiasi titolo, compensi, regali o altre utilità, in connessione con l’espletamento delle proprie funzioni o dei compiti affidati, fatti salvi i regali d’uso, purché di modico valore e nei limiti delle normali relazioni di cortesia.”.
Il codice nazionale è stato emanato con d.P.R. 16 aprile 2013, n. 62.
Esso prevede i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta per i dipendenti pubblici e all’art. 1, co. 2 il codice rinvia al citato art. 54 del d.lgs. 165/2001 prevedendo che le disposizioni ivi contenute siano integrate e specificate dai codici di comportamento adottati dalle singole amministrazioni.
Mentre il comma 5 dell’art. 54 con riferimento alle pubbliche amministrazioni stabilisce che: “Ciascuna pubblica amministrazione definisce, con procedura aperta alla partecipazione e previo parere obbligatorio del proprio organismo indipendente di valutazione, un proprio codice di comportamento che integra e specifica il codice di comportamento di cui al comma 1.
Al codice di comportamento di cui al presente comma si applicano le disposizioni del comma 3.
A tali fini, la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche (CIVIT) definisce criteri, linee guida e modelli uniformi per singoli settori o tipologie di amministrazione.”
Per quanto riguarda i codici di amministrazione essi, ad oggi, risultano generalmente adottati. Tuttavia, la tendenza è stata fin da subito quella di emanare codici di comportamento meramente riproduttivi del codice generale. Salvo buone pratiche rilevate, non risulta cioè svolto quel lavoro richiesto di integrazione e specificazione dei doveri minimi posti dal d.P.R n. 62 del 2013.
L’art. 54 del d.lgs. n. 165 del 2001 attribuisce all’Anac il potere di definire «criteri, linee guida e modelli uniformi per singoli settori o tipologie di amministrazione ai fini dell’adozione dei singoli codici di comportamento da parte di ciascuna amministrazione». Le Linee guida dell’ANAC possono essere tanto generali quanto Linee guida di settore, destinate a specifiche categorie di amministrazioni.
L’Autorità ha definito, con la delibera n. 75 del 24 ottobre 2013, le prime Linee guida in materia, rivolte a tutte le amministrazioni.
Le novità per i codici di comportamento con il decreto PNRR 2
L’art. 4 del decreto PNRR 2 aggiunge all’art. 54 del d.lgs. n. 165 del 2001 le seguenti modificazioni:
a) dopo il comma 1 è inserito, il seguente 1-bis: “Il codice contiene, altresì, una sezione dedicata al corretto utilizzo delle tecnologie informatiche e dei mezzi di informazione e social media da parte dei dipendenti pubblici, anche al fine di tutelare l’immagine della pubblica amministrazione”;
b) al comma 7 è aggiunto, infine, il seguente periodo: “Le pubbliche amministrazioni prevedono lo svolgimento di un ciclo formativo la cui durata ed intensità sono proporzionate al grado di responsabilità e nei limiti delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, sui temi dell’etica pubblica e sul comportamento etico.”;
2. Il codice di comportamento di cui all’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è aggiornato entro il 31 dicembre 2022 anche al fine di dare attuazione alle disposizioni di cui al comma 1, lettera a) …
Quindi, il Codice di Comportamento dovrà prevedere al suo interno una specifica sezione dedicata al corretto utilizzo delle tecnologie informatiche e dei mezzi di informazione e social media da parte dei dipendenti pubblici, e ciò anche al fine di tutelare l’immagine della pubblica amministrazione.
In secondo luogo, viene previsto che, le pubbliche amministrazioni debbano prevedere lo svolgimento di un ciclo formativo sui temi dell’etica pubblica e sul comportamento etico del dipendente, la cui durata ed intensità sono proporzionate al grado di responsabilità e nei limiti delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente.
Infine, viene previsto che l’aggiornamento del codice di comportamento nei termini suddetti, debba avvenire entro la data limite del 31 dicembre 2022.
Questo articolo ti è stato utile?
Consulta le nostre sezioni dedicate al Regolamento 679/2016 (GDPR) e privacy e al supporto alle stazioni appaltanti. Puoi anche iscriverti alla nostra newsletter e non perdere le notizie più importanti in tema di Appalti, anticorruzione, digitalizzazione della PA e D.Lgs. 231 responsabilità delle persone giuridiche. Non preoccuparti, saremo moderati. Anche noi odiamo lo SPAM.